La scuola delle femmine

Corriere della Salute, abril 2004


Gli adolescenti maschi hanno in percentuale meno successo negli studi rispetto alle coetanee. Tra i motivi, le caratteristiche del nostro sistema d'instruzione. Di Gustavo Pietropolli Charmet, docente di psicologia dinamica, psicoterapeuta dell'adolescenza.

La percentuale di maschi che anno ripetuto un anno scolastico è del 36%, quella delle femmine del 22%. La percentuale delle femmine che hanno avuto un percorso formativo accidentato è del 39%, quella dei maschi è del 51%.
Si tratta di un dato che merita di essere compreso nelle sue cause, al fine di garantire pari opportunità scolastiche ad ambedue le adolescenze, quella maschile e quella femminile.

Un elemento importante è la femminilizzazione del corpo docente. Nel '90 le insegnanti rappresentavano circa il 65%; nel '99 la percentuale è salita a più del 70%. E'possibile ipotizzare che gli adolescenti maschi, soprattutto all'età del biennio delle superiori, siano meno adatti delle coetanee a utilizzare uno stile femminile di apprendimento e modelli di valutazione che possono apparire troppo dipendenti dal parere soggettivo del docente e poco collegati alla competizione virile con i coetanei.

Anche la centralità della parola e del linguaggio orale nella trasmissione del sapere scolastico potrebbe favorire le femmine rispetto ai maschi, più orientati nell'adolescenza ad imparare attraverso azioni e operazioni concrete.
La scuola italiana, inoltre, a differenza di molti altri Paesi, è centrata sulla importanza del gruppo classe. Al suo interno gli studenti non si sentono più costretti a dissimulare i sentimenti, ma possono utilizzarlo come palcoscenico sul quale esprimere l'informalità del sé adolescenziale e le sue esigenze relazionali. Sono i maschi quelli esposti al rischio d'infrangere la disciplina a favore della comunicazione spiritosa e dello scherno irridente agli adulti.

La cultura adolescenziale attuale interpreta l'esperienza scolastica come occasione di scambio affettivo, come ambito in cui sottoscrivere vincoli di gruppo e anche questa esigenza è più avvertita dai maschi che dalle femmine, più orientate all'intimità riflessiva del piccolo gruppo di amiche.

Molti adolescenti maschi, inoltre, tollerano male la mortificazione narcisistica che la scuola legittimamente infligge. Le valutazioni negative di inizio anno demotivano profondamente ad identificarsi col ruolo di studente, istigando a privilegiare il ruolo affettivo di adolescente che trova a scuola occasioni propizie per immergersi nelle relazioni con i coetanei, condividendo gli apprendimenti sociali che nascono dal libero confronto fra diverse esperienze.